Torna in Toscana, dopo 6 anni di Liguria, dove era a capo della Squdra Mobile di Imperia, il dottor Giuseppe Lodeserto. Dal 1 settembre dirigerà la Squadra Mobile di Livorno.
“In un certo senso, per me sarà un “tornare a casa”, in Toscana, la regione in cui sono nato e mi sono poi formato professionalmente”, spiega. Lodeserto infatti è stato vice commissario a Carrara, e spesso ha diretto servizi di ordine pubblico anche a Viareggio durante il Carnevale. “Questi anni in terra ligure sono stati intensi, ricchi di gioie e soddisfazioni”, aggiunge: “Grazie anche a quegli operatori della comunicazione che hanno fatto il proprio lavoro con la massima professionalità, rispettando i “ruoli” e comprendendo che la mia “parsimonia” nel comunicare le informazioni è stata dettata dalla prioritaria necessità di non violare il segreto d’indagine a cui sono tenuto e che ho sempre doverosamente messo in primo piano, pur di fronte alla “tentazione” – peraltro legittima – di valorizzare anche mediaticamente il lavoro della Polizia di Stato, specie quando, dopo mesi e mesi di duro lavoro, è stata portata a termine qualche “bella” indagine.
Non è questa la sede per ricordare le operazioni di polizia giudiziaria concluse positivamente, ma i momenti più “esaltanti” li ho vissuti proprio in occasione di queste attività, insieme ai “miei” uomini: passando ininterrottamente giorni e notti a lavorare in ufficio, magari a “interrogare” qualcuno e a scrivere verbali; nei servizi “per strada”, in attesa di “mettere le manette” a qualche trafficante di droga o di esseri umani o davanti a qualche edificio o veicolo dato alle fiamme; sdraiato tra l’erba, nei campi, col binocolo in mano a coordinare un “blitz”; girando per i peggiori quartieri di Marsiglia accompagnato dai reparti speciali francesi armati della qualsiasi; nelle riunioni all’estero, a contatto con vertici di polizie e magistrature di varie parti del mondo, e nei momenti conviviali “connessi”, dalla bistecca nel ristorante argentino di Amsterdam al creme caramel gigante sulla “Rue Massena” di Nizza, fino alle “pizzate” coi colleghi – anche di altri uffici – al termine di operazioni di polizia che spesso di protraevano fino a tarda notte. Non potrò dimenticare i peculiari servizi di ordine pubblico in occasione del Festival di Sanremo e per la gestione della c.d. “emergenza migranti” a Ventimiglia… esperienze uniche che porterò sempre nella mia memoria e nel mio cuore”.
Ora, alla Questura di Livorno, lo aspettano altre operazioni, che siamo certi condurrà con il solito impegno da bravo “sbirro” quale è.


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